Fondo Pensione, il nostro cuscinetto della vecchiaia
Nascere, crescere, studiare, lavorare, arrivare alla pensione, morire. Cosa manca in tutto questo? Proprio ciò a cui aspiriamo: arrivare all’età avanzata in un periodo in cui possiamo finalmente goderci i frutti del nostro lavoro. Tuttavia, come molti sapranno, questa speranza va affievolendosi man mano che andiamo avanti.
Ma perché la finestra di uscita dal mondo del lavoro si è spostata sempre più avanti? Principalmente per due motivi:
- Un maggiore invecchiamento della popolazione dovuto all’aumento della speranza di vita, che ha quindi ampliato la platea di coloro che hanno giustamente diritto alla pensione.
- Un rallentamento delle nascite, che ha inciso sulla popolazione giovanile sempre più ristretta. Questo causerà un minor pagamento di contributi, dovuto anche all’instabilità occupazionale che stiamo vivendo.
Alla fine siamo destinati a sperare di arrivarci in pensione. E nonostante questo ci ritroveremo anche con una pensione che sarà circa il 60% percento dello stipendio che percepiamo, dovendo quindi adeguare il tenore di vita che abbiamo avuto fino a quel momento.
Per prevenire un default lo Stato ha spostato in avanti l’età pensionabile con la legge Fornero e le successive contribuzioni che possono essere eseguite. Dal sito dell’INPS potrai anche te calcolare la simulazione della tua pensione.
Fondo pensione
Qui entrano i fondi pensione, ma cosa sono?
Il fondo pensione aperto è una forma di previdenza complementare privata, istituita da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM). I fondi pensione aperti sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della società che li ha istituiti, e sono destinati al pagamento delle prestazioni agli iscritti. Il patrimonio non può essere utilizzato per soddisfare i diritti vantati da eventuali creditori della società in caso di fallimento di quest’ultima.
Quali vantaggi danno?
Un fondo pensione può:
- essere usato come integrazione alla propria pensione in modo da continuare a permettersi di vivere secondo il proprio tenore di vita.
- Può essere reversibile a vantaggio del coniuge o di eventuali eredi da te designati
- Offre la possibilità di utilizzare il ricavato (con alcuni paletti) per affrontare delle difficoltà (spese sanitarie, acquisto o ristrutturazione della prima casa) o riscattare la posizione per altri motivi (invalidità o inoccupazione)
- Facilitare l’uscita dal mondo del lavoro.
- Possiede delle agevolazioni fiscali.
Integrazione
In breve, quando si raggiungono i requisiti pensionistici, il fondo pensione inizia ad erogare una rendita vitalizia che va ad integrare il proprio reddito pensionistico. Questo aiuta il neopensionato a mantenere uno stile di vita a cui è abituato, senza dover pensare a nessuna rinuncia. Sicuramente, è una scelta lungimirante. Infatti, in giovane età non si pensa a questa eventualità, ma risulta essere quasi un passo obbligato per vivere in serenità.
Reversibilità
C’è poco da dire, la pensione integrativa offre la possibilità di essere reversibile a vantaggio del coniuge o di chi hai designato. In caso di premorienza durante la fase di accumulo il capitale può essere riscattato dai tuoi eredi o dalle persone che hai designato.
Anticipi
Si può richiedere l’anticipo di una somma per le seguenti motivazioni:
- Acquisto/ristrutturazione prima casa: si può richiedere l’anticipo fino al 75% della posizione accumulata, ma solo dopo 8 anni di partecipazione alla previdenza complementare. Si applica una tassazione del 23%.
- Motivi personali o familiari: si richiedere l’anticipo di una somma pari al 30% della posizione accumulata, dopo 8 anni dalla partecipazione al fondo. Si applica una tassazione del 23%.
- Spese sanitarie: In caso di spese documentabili, si può chiedere l’anticipo di una somma fino al 75% della propria posizione senza nessun vincolo temporale e con un’aliquota tra il 9% e il 15%.
Riscatto
C’è anche la possibilità di riscattare la propria posizione per uno dei seguenti motivi:
- Invalidità permanente o disoccupazione superiore ai 48 mesi, licenziamento o dimissioni, decesso del partecipante: questi casi permettono riscattare totalmente la posizione accumulata senza vincoli temporali. Si applica una tassazione del 23% per dimissioni o licenziamento, negli altri casi si ha diritto ad un’aliquota agevolata tra il 9% e il 15%.
- Disoccupazione tra i 12 e i 48 mesi, ricorso del datore di lavoro alla cassa integrazione: in questo caso si può riscattare il 50% della posizione con un’aliquota tra il 9% e il 15%. Non esistono vincoli temporali.
Agevolazioni fiscali
Il fondo pensione non è semplicemente un sistema di accumulo che ti permette di riscattarlo anticipatamente o di renderlo una rendita all’arrivo della pensione. Presenta anche numerose agevolazioni fiscali quali:
- Possibilità di dedurre dal reddito IRPEF un massimo di 5.164,27€ all’anno, pagando quindi meno imposte sul reddito. Un esempio tratto da propensione.it, rileva che nel caso di un reddito annuo di 24000€, versando 1200€ nel Fondo Pensione, si avrà un risparmio fiscali di 375€.
- I rendimenti dalla gestione del fondo hanno una tassazione del 20% rispetto al 26% per i rendimenti finanziari.
- Nel caso di versamento del TFR, quest’ultimo subisce una tassazione agevolata (tra il 9 e il 15%) rispetto al 23% nel caso si decide di lasciarlo in azienda.
Quando iniziare?
Conviene iniziare il prima possibile per aumentare prima il proprio capitale a disposizione. Esegui una breve ricerca se esiste un fondo pensione di categoria (ad esempio il fondo COMETA di chi possiede il contratto da metalmeccanico o il fondo ESPERO SCUOLA per gli insegnanti). Quindi non vorrei metterti fretta, ma apri anche te un fondo pensione e inizia a pensare al tuo futuro!